mercoledì 29 febbraio 2012

Educare i giovani al rispetto dell'ambiente per tutelare il mondo in cui vivono

Salvaguardare, tutelare e rispettare l’ambiente sono i tre fulcri su cui è stato costruito il progetto Pon “Conoscere per rispettare” destinato a venti alunni della scuola media “Giuseppe Tomasi di Lampedusa” ed organizzato nell’ambito della vasta offerta formativa dell’istituto scolastico di viale Pirandello.
Trenta ore pomeridiane di lezione che hanno dato vita ad un affascinante e coinvolgente percorso formativo che ha avuto inizio il 31 gennaio e si concluderà nella prima decade di marzo; gli incontri, di tre ore ciascuno, si svolgono il martedì ed il giovedì.
A seguire gli alunni, di prima e seconda media, sono Lilly Amato, docente di scienze al liceo “Martin Luther King” di Favara, e Calogero Paternò, insegnante della scuola media “Tomasi”; i due professori nel corso “Conoscere per rispettare” hanno rispettivamente il ruolo di esperto esterno e tutor interno.
Questi alcuni degli obiettivi perseguiti dai docenti durante il corso Pon “Conoscere per rispettare”: le strategie per diminuire l’eccessiva produzione di rifiuti ed i relativi sistemi per salvare l’ambiente che ci circonda educando le nuove generazioni alla tutela del mondo in cui vivono.
Fra le attività che gli alunni del corso stanno portando avanti, un ruolo di primo piano lo rivestono la manipolazione del materiale riciclato “perché conoscere le strategie di riciclo dei materiali consente di rispettare l’ambiente - ha sottolineato Lilly Amato, esperto esterno del corso; è importante che gli alunni comprendano che niente va buttato perché i materiali possono avere una seconda vita; grazie a queste metodologie didattiche i bambini si stanno rendendo conto del valore che riveste la raccolta differenziata – ha proseguito Lilly Amato – e stanno imparando a non inquinare l’ambiente, rispettando la natura”.
Il percorso seguito durante le lezioni ha così indotto i ragazzi ad osservare ed analizzare i rifiuti da una nuova prospettiva: da problema a risorsa. Un mutamento prospettico favorito oltre che dalle lezioni teoriche sviluppate dai docenti anche dalla manualità che gli alunni hanno sviluppato nella realizzazione di oggetti di ecostyle.
Tutti gli alunni hanno affermato di essere molto soddisfatti di partecipare a questo corso perché hanno la possibilità di dare sfogo alla loro creatività e, soprattutto, imparano a rispettare la natura divertendosi.

Giusy Lumia, Simona Lo Giudice, Federica Ingrao, Gloria Brancato, Giulia Lo Destro

Gli alunni del Pon "Conoscere per rispettare" fanno rivivere i materiali destinati ad essere buttati

Dalla plastica di una bottiglia possono prendere forma i più disparati oggetti di ecostyle.









Le alunne che hanno condotto l'intervista all'esperto agli alunni del corso "Conoscere per rispettare".
Da sinistra Simona Lo Giudice, Giusy Lumia, Federica Ingrao, Gloria Brancato, Giulia Lo Destro

"Naturalmente": nuovi punti d'osservazione sull'ambiente

Dai rifiuti all’inquinamento, dalle piante medicinali ad un’alimentazione corretta. Questi i temi all’interno dei quali spazia il progetto Pon “Naturalmente” destinato a venti alunni della scuola media “Giuseppe Tomasi di Lampedusa”.
I ragazzi, di prima e seconda media, sono seguiti da un esperto esterno alla scuola, Marcella Lattuca, insegnante di chimica, e da Alberto Fiorica, docente di tecnologia della scuola media “Tomasi” che, nel progetto, svolge il ruolo di tutor interno.
“Naturalmente” è iniziato il trentuno gennaio e si concluderà il sei marzo; le ore di lezione di questo percorso formativo saranno in totale trenta, suddivise in dieci incontri di tre ore ciascuno che tengono il martedì e il giovedì.
“Il leitmotiv di tutte le lezioni è sempre l’ambiente – afferma Marcella Lattuca, esperto esterno del progetto Pon “Naturalmente”; è stata una scelta dettata dalla volontà di far capire ai ragazzi quante e quali cose importanti è possibile ricavare dalla natura – aggiunge la giovane docente di chimica – ma anche per fra loro comprendere quanti e quali danni ce ne possono venire se ognuno di noi non mette in atto, giornalmente, la coscienza ecologica”.
Concetti questi che gli alunni stanno sperimentando principalmente grazie ad una particolare tecnologia didattica, la lezione laboratoriale, che consente ai ragazzi, nel corso di ogni incontro, di mettere subito in pratica quanto appreso in aula.
L’impostazione data alle lezioni dall’esperto esterno Marcella Lattuca ha suscitato fra gli alunni, da subito, grande consenso poiché molto diversa dalla tradizionale lezione frontale che i ragazzi non “digeriscono” ma anche, e soprattutto, perché consente di osservare i problemi connessi all’ambiente naturale da nuove ed originali prospettive.
A nome di tutti ha parlato un’alunna della classe IIª C, Martina Scicolone che ha detto”Siamo tutti molto entusiasti perché abbiamo appreso tanti nuovi concetti e nel farlo ci siamo divertiti moltissimo”.

Simona Balistreri, Alice Amato, Concetta Sorintano, Sabrina Rinoldo

Alcune alunne del Pon "Giornalisti in erba" fanno esperienza sul campo intervistando l'insegnate Marcella Lattuca (a destra).
Da sinistra Sabrina Rinoldo, Alice Amato e Concetta Sorintano guidate dal giornalista Giuseppe Ippolito. Foto di Simona Balistreri.

Una delle lezioni in laboratorio tenute dall'esperto esterno Marcella Lattuca, a fianco il tutor Alberto Fiorica
Lezioni multimediali per gli alunni del progetto Pon "Naturalmente"

lunedì 27 febbraio 2012

Intervista al dirigente scolastico della scuola media "G. Tomasi di Lampedusa"

Da due anni la dott.ssa Adriana Letizia Mandracchia è il dirigente scolastico della Scuola media statale “Giuseppe Tomasi di Lampedusa”; a contatto con gli alunni dal 1973, profondamente innamorata del suo lavoro, è convinta che gli alunni rappresentino una forza straordinaria con la quale bisogna dialogare per crescere insieme.
Qual è stata la sua prima impressione appena arrivata nella nostra realtà?
Il mio in realtà è stato un ritorno a Palma di Montechiaro, sono andata via nel 1989 e mi aspettavo di trovare un paese cambiato sotto ogni aspetto. Ma non è stato così. Su alcuni elementi ho avuto l’impressione che Palma in più di vent’anni non sia cambiata, perché ancora oggi ci sono molti ragazzi che non frequentano la scuola con entusiasmo e gioia, e così facendo dimostrano di non volere crescere e maturare. E l’aspetto più drammatico, a mio avviso, è che questo atteggiamento è avallato, in alcuni casi, dai genitori. Il paradosso è, però, che li ho ritrovati tutti ipertecnologici. Ci sono inoltre un bel po’ di ragazzi, non certo tutti, che spesso dimostrano di non sapersi comportare.
Esistono dei punti di forza in questa scuola?
Certamente, e siete proprio voi ragazzi, la vostra forza interiore, il desiderio che tanti di voi hanno di crescere, nel senso più profondo del termine, e di apprendere sempre nuovi elementi che saranno fondamentali per affrontare la vita.
Non crede che le due risposte sono in contraddizione?
No, e vi spiego subito perché. Sono fermamente convinta che anche dalle realtà peggiori possono emergere giovani validi in grado di raggiungere traguardi importanti.
Quali sono, invece, i punti deboli e le criticità?
I ragazzi che dimostrano di voler vivere in totale assenza di regole. Ma di questa professione di fede, spesso, non ne sono convinti nemmeno loro. In realtà hanno un profondo bisogno di regole anche se ancora non ne hanno preso coscienza perché senza regole non si può vivere, non si può raggiungere nessuna sicurezza.